La mia storia
Ho iniziato l’avventura “Wolf’s Den” (La tana del lupo), nel 1990 con entusiasmo, un libro di ricette del cuoco marchigiano Tirabasso e una buona dose d’incoscienza. I miei primi piatti furono i Vincisgrassi (una sorta di variante regionale delle lasagne al forno tipica delle Marche che secondo la leggenda furono preparate nel 1799 in onore del generale austriaco Alfred von Windisch-Graetz che aveva combattuto contro Napoleone nell’assedio di Ancona) e la Zuppa Inglese, un dolce al cucchiaio con alchermes molto diffuso nelle Marche già dal primo ottocento.
Da allora non ho mai smesso di abbinare la ricerca di ricette della grande tradizione culinaria italiana, la selezione d’ingredienti freschi e genuini, non provenienti dall’industria dell’alimentazione e un’esecuzione rigorosa e rispettosa del prodotto. Negli anni l’entusiasmo non è si è mai spento perché ad ogni nuova stagione sperimento nuovi prodotti, elaboro nuove ricette e utilizzo nuovi metodi di preparazione.
L’incoscienza, invece, pare essersi trasformata in esperienza.
Pero’ le lasagne al forno e la zuppa inglese (il ‘cavallo di battaglia’ di mia mamma, un omaggio a lei) sono ancora fra i miei piatti preferiti.
Vittorio
Ode all’oste (per Vittorio)
Vieni, ho una tavola naturale
da apparecchiare
a cui tutti potrebbero portare una sedia
se dipendesse da me
ma non ci possiamo far niente
no?
E’ una prerogativa del cibo
scartare tutte le nostre diversità,
la pace fatta con una tovaglia
e il mondo che diventa rotondo,
discorsi forti come braccio di Ferro
la gola che risuona come una botte
ed un mento pronto ad esser slogato
tanto quanto un cartone animato.
Guarda questi colori e contrasti,
questi succhi degni di una vagina
ah! e poi il vino – fosse per me
dovrebbe essere il nostro inno nazionale.
e la bravura della libertà nei loro vanti e nelle sfottiture.
Avido di compagnia e di piccoli risparmi,
generoso come l’amore,
indifferente come una scogliera,
felice perchè i telefonini
hanno fregato la telecom,
instant ingegno come il caffè di un perfido Inglese (o di tua sorella),
i tuoi vicini ideali sarebbero un omosessuale, un travestito e una puttana
purchè ti lascino in pace lavorare e arricchirti.Caravanserraglio di umanità che ruggisce come un leone
e piange come una balena,
romantico ingenuo più portato ad innamorarsi
di un filo d’erba o di un fiore
che di una donna,
primo nell’elenco dei donatori di cuore
se ne avesse uno in più,
che giocheresti a fare Dio
solo per il gusto di dar via l’Universo
a qualcun altro che lo faccia funzionare.
Le tue canzoni di scopate e di inculate
ruzzolano fra le tue ricette
spaccate e tagliate, tritate da una mezzaluna,
preparate con l’attenzione
che una foglia di prezzemolo ha
per bilanciarsi su una delle tue dita.
Molte volte alla fine del giorno
nella tua trattoria
sul sentiero polveroso
fra la piazza del paese e casa mia,
mi hai chiesto di fermarmi,
e chi si puo’ sentir dimenticato
o senza amici
se c’è un benvenuto pronto per lui?
Altrimenti ci vediamo in Australia!
Paul